Per quanto riguarda alla Giornata Mondiale delle Paludi è un'opportuna
l’occasione per fare riferimento al valore di queste aree naturali nella
Regione di Zulia. Inteso "palude", secondo la Convenzione di RAMSAR,
come una zona della superficie terrestre che è temporaneamente o permanentemente
allagata, regolata da fattori climatici in costante interazione con le creature
che lo abitano. Sono l'interfaccia tra gli ecosistemi terrestri e acquatici e
hanno caratteristiche di entrambi, combinati in modo tale da incoraggiare e
sostenere lo sviluppo di un alta biodiversità.
Secondo il biologo Alfredo Soler, del Ministero del Eecosocialismo, Habitat
e delle Abitazioni, “il termine palude, è una estensione di basse acque
stagnanti, spesso con vegetazione sul fondo
e comporta una grande varietà di habitat, da ambienti di paludi, foreste allagate e altri siti
acquitrinosi, come mangrovie lungo le coste tropicali, fino ambienti che si
trovano appena al di sotto della linea sud del artico.
In essi sono comuni la presenza di acqua, suoli idrici o saturati e
vegetazione adattate a condizioni umide o allagate”, si riferisce anche a che
“questi paludi hanno alta produttività biologica, immagazzinano acque
superficiali, ricaricano e scaricano
acque sotterranee, purificano l'acqua: trattengono nutrienti, sedimenti e contaminanti,
e stabilizzano le coste e controllano l'erosione. Inoltre, conservano la
biodiversità, l'approvvigionamento idrico, riducono l'impatto delle
inondazioni, sono fonti di pesca artigianale e commerciale, ospitano flora e
fauna selvatica fruibile, permettono il trasporto fluviale, sono centri di
svago e turismo, hanno valori estetici e spirituali”.
La Regione di Zulia è privilegiata
per le sue vaste distese di zone umide o paludi, mettendo in evidenza il Parco
Nazionale Ciénegas di Juan Manuel di acque bianche e nere, a sud del Lago di
Maracaibo, con 269.400 ettari, dove nascono il Fulmine del Catatumbo e il Rifugio della Fauna Selvatica di Pesca
Ciénega degli Olivitos, nord-est del
Lago di Maracaibo, con una stima di 26.000 ettari. L'habitat di oltre 130
specie di uccelli, molti di essi uccelli acquatici, e il riconosciuto
Fenicottero (Phoenicopterus ruber), dove fino ad ora sono stati registrati
100.000 persone in stagione riproduttiva.
L'altra grande area di queste zone umide della regione, si trova lungo la
foce del Río Limón, con una superficie di foreste di mangrovie 15.400 ettari,
corrispondenti al 22,9% della superficie totale di mangrovie venezuelane.
Ecosistemi molto importanti per il mondo turistico, accademico e ricerca
scientifica.
E in questa giusta valorizzazione delle zone umide di mangrovie, il Governo
Regionale promuove la dichiarazione come Parchi Ecoturistici dei suoi
principali ruscelli o canali, un'iniziativa che mira a rafforzare la protezione
di questi tesori naturali e offrire al paese e al mondo il suo grande
potenziale per l'ecoturismo.
Tra i ruscelli di mangrovie di ecezionali bellezza scenica si evidenziano i
ruscelli di Paijana, La Enea, (Comune di Guajira), La Tigra (Comune di Mara),
La Cañonera e Maraca (Comune di Insular Padilla), i ruscelli Vecchi e Nuovi
all'interno del Rifugio della Fauna Selvatica Riserva di Pesca Ciénega degli
Olivitos (Comune di Miranda) e Caño la Maroma (Comune di Colón).
La Natura premia il Zulia con la bellezza delle sue paludi, ruscelli e mangrovie. |
Lenin Cardozo, ambientalista
venezuelano | ANCA24 – Fanny Reyes – giornalista ambientalista venezuelana |
Hugo E. Méndez U., giornalista ambientalista venezuelano | ANCA24 Italia
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