L’epoca dei
“sistemi” è passata.
L’epoca della costruzione della forma
essenziale del ente partendo della verità
dell’essere non è arrivata ancora...
M. Heidegger, Contributi
alla filosofia
A tutti gli esseri viventi differenti alla razza umana, che d’ora in poi “apellidaremos”, gli «humánidos», che essendo del regno animale o vegetale, ci accompagnano in modo essenziale -per questo noi gli diamo il nostro cognome-, nella fantastica avventura sul pianeta Terra.
Ai più di sette miliardi di esseri umani, registrati dall’Organizzazione
delle Nazioni Unite all’inizio del secondo decennio del secolo XXI, e
a quelli che nasceranno nei prossimi
anni.
Siamo categorici nel definire l’ambientalismo di oggi come il sacro rispetto
per il dono della vita, l’eredità per coloro che vengono.
È la ricompensa con il più profondo
amore alle nostre due madri, quella biologica e quella naturale
(Mamma Terra, Hallp`amama o
Pachamama). Il riconoscimento a coloro che sono
stati i nostri genitori: alberi, montagne, fiumi,
laghi, cielo.
È proteggere ai fratelli non-umani: invertebrati,
vertebrati, anfibi, il regno vegetale. È
chiedere perdono
per coloro che sono stati uccisi
o rubati per allungare la nostra vita. È la lotta per la vita che dà senso alla vita. È l’opposto alla crudeltà,
all’avidità. È la via della pace spirituale, senza sensi di colpa. È l’ultima utopia.
Un ambientalista ha
come missione di vita re-immaginare il mondo, capire e far capire
che tutte le specie che lo
abitano hanno il diritto alla
vita, e anche nell’ultimo secondo
o battito di cuore, dobbiamo difenderla
con tenacia. Accettare l’esistenza dell’«altro», è il primo impegno. Il quale noi comprendiamo
e rispettiamo. L’«altro» può essere una persona che la
pensa diversamente da noi, con differenti religioni, status sociale, razza. Ma
anche lì devono essere incluse,
naturalmente, le diverse specie animali, vegetali,
ecosistemi, habitat, l’acqua, l’aria, la terra su cui andiamo tutti i giorni.
Il
pensiero ambientalista è stato creato in America, l’America ha lanciato al
mondo il SOS dell’ambientalismo. America come un continente, porta nei suoi
geni una cosmovisione ambientalista, che
proviene dai loro antenati indigeni, e nel secolo XX,
le prime azioni che hanno interpretato coraggiosamente la difesa della natura, nascono dalla “zaga” di Greenpeace, a Vancouver, a
ovest di Canada.
Ambientalisti
hippies, hanno attirato l’attenzione del mondo per protestare
con indipendenza, senza compromessi con i partiti né legami con ideologie
esistenti, gli esperimenti nucleari nel Pacifico. Poi
l’intolleranza e la persecuzione, di chi hanno governato il paese in quella epoca, hanno costretto alla maggior parte dei suoi
fondatori a rifugiarsi in Europa. Era troppo sospettoso, durante la Guerra Fredda,
protestare per difendere il pianeta.
La
proposta ambientalista, non è la terza
via, non è il vestito nuovo di una sinistra o una destra che vedono accorciate le loro offerte elettorali. Né, è un
culto o una nuova religione. Oggi è l’unica via, per valorizzare la vita. Viviamo nuove realtà
che richiedono ad urla nuove strategie. È
ripensare un cambiamento nel nostro contratto sociale settario per un
contratto naturale inclusivo. Abbiamo bisogno di codici etici globali.
Modificare, cambiare il conservatore “senso comune” per un senso ambientale.
L’essere
umano ha la capacità di reinventarsi se stesso e il pianeta richiede di questa
metamorfosi, l’intelligenza per sommare sforzi e “sapienze”
specifiche, generali, proprie, imparate o empiriche, ma tutte con un solo obiettivo comune, preservare la Terra. Essere un
ambientalista è una posizione di compromesso, ferma e attivista. Non è
comportarsi come lo struzzo, che davanti alla incomprensione o al pericolo mette la testa in un buco per sfuggire alla
realtà. Proteggere le specie -humanus e
humánidos- nella natura, è la sfida.
L’antica
lotta tra la civiltà e la Terra,
dovrebbe scomparire radicalmente, sostituirla con la convivenza amorevole, equivalente, mutuamente
aportativa tra la Terra
e la civiltà -la pace fertile- per salvaguardare il più grande miracolo del
Pianeta Azzurro: l’esistenza.
In
questo sforzo titanico dei migliori uomini e le migliore donne per cambiare il
corso del destino del mondo, per rimuoverlo dal futuro disastro nel quale lo ha
portato la follia umana, confluiscono -a livello scientifico,
artistico, poetico, filosofico, umanistico- gli ambientalisti, coloro che
lavorano per proteggere la natura, intesa come la diversità di flora e fauna,
la bellezza dei paesaggi naturali, un privilegio di cui gode la specie umana,
come un luogo di svago, ricreazione e
contemplazione che deve essere rispettato così come è stato ereditato
nel corso della storia
Gli ambientalisti
come attivisti
che chiedono una reciprocità attiva e feconda tra l’uomo e l’ambiente,
un rapporto generazionale, che non sia
basato su un
modello di sfruttamento irrazionale e distruttivo
delle risorse. Radicali nella difesa del diritto al godimento della vita di tutte le specie.
Questo manifesto conclude
con la
proposizione di cinque faccende primarie generali che deve realizzare l’ambientalista:
1. Liberare lo spazio in cui viviamo: la casa o un appartamento il più possibile
dell’inquinamento ambientale (la preparazione per
il riciclaggio dei rifiuti, risparmio energetico, gestire bene l’acqua,
mantenere l’ornamento).
2.
Il monitoraggio del settore
urbano in cui viviamo: rivitalizzare gli spazi verdi (giardini, i viali, piazze, parchi). Riportare gli sversamenti di acqua potabile. Combattere l’inquinamento acustico, ecc.
3. Fare pressione: ogni ambientalista può portare
a gli enti governativi (comuni, consigli
comunali, consigli legislativi,
governi, ministeri, ecc.) le loro proposte, reclami e suggerimenti.
4. Divulgare: tutti gli
ambientalisti dovrebbero usare i mass media a sua
disposizione (stampa, radio,
televisione, social network, aule, spazi universitari). Per realizzare
tutto ciò che è stato indicato nelle sezioni precedenti
così come
nuovi contributi
e idee.
5. Lo strumento politico: l’ambientalista assumerà, se
necessario, funzioni politiche
forti per
proteggere l’ambiente. Senza paura.
Gli ambientalisti del mondo, ci impegniamo attraverso questo manifesto per compiere le sette azioni sacre per salvare la
Terra:
- Piantare alberi,
- Proteggere gli animali e la flora,
- Gode il piacere dell’aria,
- Rispetta l’acqua,
- Amministra il fuoco,
- Ama la Terra e la Mamma Terra, la Hallp`amama o Pachamama.
- Ama la vita.
Difendiamo con tutta la nostra forza dei nostri
muscoli, del nostro pensiero, del
nostro sentire di patria in cui
siamo nati alla Madre
Patria, dove ritorneremo per il viaggio
attraverso l’abisso dell’eternità,
il Pianeta Azzurro, la Terra.
Lenin Cardozo, ambientalista venezuelano | ANCA24 – Lubio Cardozo, ecopoeta venezuelano | ANCA24 – Hugo E. Méndez U., giornalista ambientalista venezuelano | ANCA24 Italia
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