lunes, 2 de julio de 2012
Tre Añu in adozione
Diversi mesi fa, ho raggiunto i 50° anni di vita -“sin cuenta”-, vale a dire, non si fanno più i conti, per quanto riguarda agli anni. E come conclusione delle cose più importanti che ho fatto nella mia vita, fino ad ora, è quella di essere parte di coloro che abbiamo creato un parco. Un grande parco chiamato “Tierra de Sueños” –“Terra di Sogni”-. Che in America, è diventato il primo parco comunale, cioè, che una comunità organizzata lo designa come un parco comunale. Situato nel quartiere Capitán Chico, nel villaggio di pescatori del nome di Santa Rosa de Agua di Maracaibo, Venezuela occidentale, luogo della comunità indigena o Paraujana Añu -la seconda più importante popolazione indigena della nazione-.
Lì, all’interno del parco, abbiamo progettato un percorso interpretativo con le loro rispettive fermate o stazioni per riconoscere la flora e la fauna della più spettacolare foresta di mangrovie rosso che esiste nel paese. Abbiamo anche costruito piccoli ponti in legno riciclato, per facilitare l’accesso dei bambini visitanti, e con il sostegno di giovani ingegneri siamo stati testimoni della costruzione, sulla grande zona umida –humrdal-, del più lungo ponte di legno in Venezuela. Infine, tante emozioni che nascono e risuonano nel nostro essere, sono uscite di questi 130 ettari di mangrovie
Ma il più grande tesoro di questa esperienza è l’opportunità che la vita ti dà, per incontrare persone splendide, gentile, piene di fede, che hanno reso possibile l’avanzamento di questa iniziativa. Ho scoperto, o come mia mamma dice: mi toccò a me, “l’affetto Añu”, dei bambini e degli adulti, che si ottiene solo se gli rispetti come persona, ascolti le loro opinioni onestamente, capisci la loro saggezza, gli coinvolgi nella visione di ciò che è richiesto e con l’esempio e la perseveranza, dimostri che è possibile trasformare una zona arida che era diventata una discarica di rifiuti sepolta, nel parco maestoso che è oggi.
Dalle prime riflessioni, tre famiglie sono state coinvolte in anima e corpo in questa opera: gli Ortega, che sono quasi il 70% di tutto il popolo di Santa Rosa de Agua, gli Andrade, che originariamente provengono da qualche parte nei Caraibi e gli Almarza, che, cosí come gli Ortega, sono discendenti diretti del Paraujanos o Añu. La famiglia Almarza è è la più corta: il signore Dagly, che è a sua volta mamma e papà dei suoi due bambini piccoli -Omar 11 e Otilia 10 anni-. Sono tutti dotati di fenotipo marcatamente Añu. Fin dall’inizio, il signor Dagly ha accettato di essere il guardia forestale di “Tierra de Sueños”, perché sapeva molto su queste zone umide –humedales- in quanto aveva vissuto con la sua famiglia in questa foresta per molti anni. È veramente anche la sua foresta.
Ho la presunzione che il parco “Tierra de Sueños” ha adottato me e io in cambio di quel gesto, ho deciso di adottare una parte dei figli della foresta, Omar e Otilia Almarza e come suo padre non può vivere senza di loro, allora ho adottato ai tre e problema risolto. Ora la mia famiglia ha 3 nuovi membri.
Lenin Cardozo | ANCA24 – Hugo E. Méndez U. | ANCA24 Italia
[1] Añu termine che si riferisce ad uno dei popoli indigeni del Venezuela e uno dei cinque popoli aborigeni dello stato Zulia che sono: Bari, Yukpa, Añu, il Wayú e Japreira, o al loro linguaggio la lingua Añu. La parola Añu significa “popolo di acqua” o “gente di mare”.
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