Lubio Cardozo (1938) Poeta, saggista,
ricercatore e critico letterario. Laureato in Lettere presso l'Università
Centrale del Venezuela, con Postlaurea
in Ricerca Documentale nella Scuola Documentalisti di Madrid. Ha
ricoperto diversi incarichi presso l'Università di Los Andes, nello stato
venezuelano di Mérida, dove vive. Ha coordinato la rivista Actual della
università. È riconosciuto la sua preziosa attività investigative nella storia,
teoria e critica, con oltre trenta titoli pubblicati. Egli è l'autore
dei libri di poemi Extensión habitual (1966), Apocatástasis (1968), Contra el
campo del rey (1968), Salto sobre el área no hollada (1971), Fabla (1974),
Paisajes (1975), Poemas de caballería (1983), Solecismos (1986), Poemas (1992),
Lugar de la palabra (1993), El país de las nubes (1995), Un verso cada día
(1995) y Ver (1999). Tutta la sua
poesia, è stata raccolta nel volume La cuarta escogencia (Edizioni Mucuglifo,
2006). Esponente della poesia ambientalista latinoamericana.
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Intervistatore: Può la poesia ambientalista
essere considerata poesia del XXI secolo?
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Intervistatore: Ha la poesia ambientalista precursori in America Latina?
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“Tu, verde e gentile rive di Anauco, per me più felici che le foreste idalios e i pascoli splendidi della placida Páfos, risuonarai nei miei canti umili; e quando la mia ombra sulla nefasta nave visitatrice del Erebus le valli solitarie nelle tue ombrose giungle e lontane tane vagarò qual un giorno” (...) (A. Bello, EL ANAUCO. En: Poesías. Caracas, 1981. pp. 5-6).
Nel sonetto Mis Deseos per la prima volta nella lirica hispanoamericana due emblematici alberi, la palma di cocco –“il “cocotero”– accanto al Salice appaiono. Vero poema acquerella dove Bello dice,
“Da Aragua alle rive un distretto che mi tribute le semplice squisitezze, che vicino alle mie rustiche case tra massi scorra un ruscello. Per prendermi nel calore estivo che abbia un boschetto, voglio anche, che cresca accanto al salice il coco orgoglioso”. (A. Bello, “MIS DESEOS”. En: Poesías. Caracas, 1981. p. 7).
Lo stesso vale per la piccola composizione in romanzo ottonari il poema “A Un Samán”, Bello esalta questo gigante della flora nativa,
(...) “Allunga, il Saman i tuoi rami senza timore al fato feroce, e che la sua ombra amichevole al camminante protegga.” (A. Bello, “A UN SAMÁN”. En: Poesías. Caracas, 1981. p. 32).
E al di fuori dei confini del suo paese, sia nella sua permanenza a Londra, dove la sua residenza definitiva in Cile, l'ecologia botanica "regioni equinoziali del Nuovo Continente" humboldtiana, la lirica di Andrés Bello nativa esaustivamente, “consostanzializza” la sua anima poetica, in particolare con tutto ciò che riguarda la flora dell'agricoltura, così come di altre specie. È importante sottolineare che questa difesa ecologica della vegetazione del Nuovo Mondo inaugurata, iniziata da Andrès Bello favorevolmente ebbe molto buona continuità in tutto il continente.
Questo percorso che rafforzerebbe in modo originario l'essenza della lirica del Nuovo Mondo ha come punto di partenza il poema LA AGRICULTURA DE LA ZONA TORRIDA di Andrés Bello, la composizione consacrazione di una strada degna della lirica di questo Continente, ma soprattutto nello spazio compreso tra il Tropico del Cancro e il Tropico del Capricorno, che per Humboldt erano "le regioni equinoziali del Nuovo Continente", Bello la nominò con un concetto radicale La Zona Torrida.
Intervistatore: Poeta Lubio dalla sua grande produzione poetica, da quale delle sue poesia si potrebbe dire che ha iniziato la poesia ambientalista?
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LA RISATA, LE DONZELLE, I GIGLI, IL POZZO DEL FIUME. E pensare che quel verbo è falso fino a sempre: tornare. E pensare che non possiamo: Non ritorneremo al pozzo del fiume sotto i grandi mijaos. Ci saranno di nuovo le donzelle sulle isole di pietra tra gigli di acqua. Attraverserà gli spinari della collina il canto delle lavandaie. Ma adesso non si può tornare indietro perché il mondo che abbiamo fatto male fin dall'inizio è pietra in mezzo di un ampio fossato che non potremo saltare Isola deserta circondata da fantasmi. Appena se disponiamo del cuore fra i fiuoriti uragani.
Tradotto da: Hugo E. Méndez U. | ANCA24 Italia
Lubio Cardozo, Ecopoesía un camino para la reflexión. Entrevista al poeta Lubio Cardozo. Martes, 13 de diciembre de 2011.
piedra
ResponderBorrarEn ti confluye todo
al paso de los ríos de la aurora
minúscula carne de Dios.
Más allá del mal de la estulticia
celebras en el sueño del silencio
la permanencia infinita del bien y la belleza.
Sobre planicies y montañas
junto al joven viento o a la niña brisa
concibes en la sabiduría de tu substancia
lo admirable.
hermoso poema ........................
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