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jueves, 27 de agosto de 2015

Manifesto di Roma: Exxon Mobil No!!!


Essequibo SI, Exxon Mobil NO!!!
agiamo UNITI PER PROTEGGERE ALL’Essequibo OGGI E NEL FUTURO

Salve, feconda zona,
che il sole innamorato circoscrive
il vago corso,  e quanto essere si incoraggia
in ogni vario clima,
accarezzata dalla sua luce, concepisce![1]

Dedicato alla memoria del mio Papà: Hugo E. Méndez: + 19/08/2015.

Il territorio dell’Essequibo è una zona in reclamo di 159.500 km2 e 435 km di costa nel Mar dei Caraibi da molti decenni, tra Venezuela e Guyana.

Il fiume Essequibo con 965.6064 chilometri di lunghezza è il quarto fiume più grande del Sud America e dà il nome alla zona.  E sede di popoli indigeni akawaio, patamona, waiwai, makushi, lokonas, wapishana y kariña, la cui sopravvivenza come popoli è precaria. Il fiume Essequibo ei suoi confini sono un ecosistema tropicale di straordinaria biodiversità e bellezza. Ci sono 300 specie di pesci, 60 delle quali sono specie autoctone. La biodiversità comprende più di 1000 specie di fauna selvatica, tra cui tapiro, il giaguaro, tartarughe e numerosi uccelli.

Forse per essere uno spazio di Venezuela sottoposto ad un processo di rivendicazione confinante per molti decenni l'attività politica amministrativa è stata immobilizzata nel tempo, anche in tale cessazione gli intensi scambi commerciali, gli sviluppi industriali, anche la creazione minima di uno stato organico, ma il tempo della natura NON SI È FERMATO: le foreste mantengono il loro sviluppo equilibrato sia in pianura, in montagna, nelle valli, che ha permesso la conservazione, l'abbondanza e la elevata purezza delle acque dei sui fiumi, magnifica riserva idrica incontaminata difficile di trovare in altre parti del mondo.

Flora ricca nella varietà delle sue specie, nella qualità dei propri alberi supporti dei milioni di micro habitat che abitano sopra le foreste. Favorita questa opulenza foresta dal clima e la posizione geografica di questo enorme tratto di terra situata nel cuore di ciò che viene descritto dal poeta Andrés Bello con il nome di "La Zona Torrida" posta –rispettando la relatività delle distanze– tra la linea equatore e il Tropico del Cancro, beneficiate dai venti umidi dall'Oceano Atlantico.

Il nutriente verde di questi paesaggi ha permesso la nascita di una fauna abbondante e varia, rappresentata da molte specie scientificamente preziose ormai estinte nel loro ambiente naturale, questi vertebrati e invertebrati trovano splendidi rifugi nella giungla, nelle savane e foreste di questa zona incontaminata venezuelana fiancheggiata ad est dal fiume possente dell’Essequibo.

La Guyana Essequiba è la continuazione naturale della geografia  fisica, politica, storica, umana del Venezuela, tra cui il suo limite idrografico dall’est rappresenta una frontiera condivisa, perché si tratta di un fiume, il bellissimo Essequibo.

Questa superficie estesa appartiene, senza dubbio, ai venezuelani, a quelli di qua e di là, a quelli nati nella preparata Patria Cordigliera delle Ande fino alla Guyana Essequiba legittimamente inserita in questo spazio politico–amministrativo. Noi siamo le stesse persone, lo stesso popolo  intelligente, amichevole onesto, laborioso, di sane abitudini.

Perciò:

a) La Guyana Essequiba è un'estensione consostanziale del territorio della Repubblica del Venezuela geograficamente, storicamente, politicamente e amministrativamente, così come la sua gente.

b) La Guyana Essequiba è una delle poche regioni, di grande estensione, verde e incontaminata del Pianeta che possiede vaste e antiche foreste, riparo della fauna e flora selvatica e di savana numerose, diversificata, ben protetta da una vegetazione lussureggiante.

c) Corrono sulla sua superficie più di sei grandi fiumi incontaminati, che si traduce in una inestimabile risorse idriche di alta qualità.

d) Tutto quanto detto sopra, quindi, in questo lavoro dovrebbe portare a una semplice equazione: La Guyana Essequiba appartiene al Venezuela, come spiegato nel primo paragrafo (a), per essere un opimo dell’eredità della natura, una fortuna ecologica, un tesoro ambientale ben mantenuto –vegetazione, fauna, acqua, terra, atmosfera, ossigeno, gente– la umanità saggia dovrebbe assumere un impegno etico per la salvaguardia di un patrimonio ambientale comune scientifico, artistico, ricreativo, ecologico, degli abitanti del Pianeta Blu. Chiediamo di solidarietà al riguardo.

Chiediamo al Governo della Repubblica Bolivariana del Venezuela, a proseguire gli sforzi diplomatici gestione internazionale pacifica, ribadendo il suo rispetto per i diritti indigeni, che si impegni a proteggere l'ecosistema del Essequibo e non cessi nei suoi sforzi per proteggere la predazione di Exxon Mobil.

Gli chiediamo ai cittadini del mondo  firmare la questa petizione in sostegno della gestione ambientale e pacifica venezuelana e il ripudio della compagnia petrolifera più sinistra del mondo la cui intrusione nel Essequibo, sarebbe la morte di una zona ecologica unica al mondo.

E chiediamo ai nostri fratelli e sorelle membri della Guyana della Nostra America, rinnegare l'interferenza di Exxon Mobil nelle trattative dei confine tra il Venezuela e la Guyana, e che, risolte queste, uniscano gli sforzi ambientali di entrambi gli Stati per preservare l'Essequibo come zona di ecoturismo, parchi santuari e casa stabile per le popolazioni indigene tradizionali.

Hugo E. Méndez U., giornalista ambientalista venezuelano | ANCA24 Italia - Erasto Trujillo, Filosofo - Jaime Otalora, Filosofo, Danilo Weber, Sociologo - Fabrizio Santini, Psicologo - Maurizio Gentile, Professore - Lorenza La Barbera, Informatica - Antonella Basile, Psicologo - Miguel Ángel Pérez Pirela, Filosofo, Analista Politico e Conduttore Televisivo.



[1] L’AGRICOLTURA DELLA  ZONA TORRIDA, (Versi 1–5), de Andrés Bello.

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