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miércoles, 30 de julio de 2014

America Latina: lo sviluppo sostenibile e la crescita responsabile?


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America Latina ha una realtà continentale e subcontinentale, ben diversa dal resto dei continenti o sub-continenti del mondo. La differenza fondamentale è nella ottica o prospettiva di vedere il mondo, interessi locali o regionali, e i gruppi etnici che le abitano. Abbiamo il più grande polmoni vegetali, giungle e foreste del mondo cosí come la maggiore quantità di terra che non sono stati ancora sfruttate, inoltre abbiamo grandi risorse naturali come l’acqua, il petroleo e le miniere.

Le nostre preoccupazioni ambientali sono specifici e le soluzioni principali devono promuovere la crescita responsabile e inclusiva di tutte le specie che ci vivono e viviamo sul pianeta. Il riscaldamento globale, l’indebolimento dello strato di ozono, e di altre questioni importante e complesse ambientale, cessano di essere la nostra priorità data l’impassibilità davanti alla deforestazione incontrollata dell’Amazzonia, gli interventi umani che accelerano la siccità dei nostri laghi e fiumi, le grandi isole dei rifiuti solidi, l’inquinamento atmosferico da anidride carbonica nelle nostre città, tra le altre situazioni rilevanti. Siamo quindi di fronte a realtà diverse che meritano diverse strategie.


 Lo sviluppo sostenibile proposto dall’ONU, esprime la preoccupazione per l’imminente esaurimento delle risorse naturali nel corso del tempo, frutto di un consumo eccessivo di queste società, si propone un modelo di consumo più “equilibrato”, in funzione di garantire alle generazioni future lo sfruttamento delle stesse risorse. Questo concetto è stato accolto con applausi e acclamazioni e copiati in ciascuna delle costituzioni delle nazioni dei paesi latinoamericani, fino al punto tale che si organizzarono studi di master nell’Università del Centro e Sud America per approfondire “le considerazioni del caso”.

Questo approccio continua ad essere, fino ad oggi, la spina dorsale del pensiero ambientale e politico che ci ha governato.

Ma di quale generazioni future parla questa proposta?, delle generazioni future Latine o africane?
Questa tesi è la difesa  delle generazioni future, ma dei figli, nipoti e pronipoti che nascosno nei paesi sviluppati. A questi paesi non l’importa niente le nostre generazioni native, amerindi o fracicanas. Loro credono ancora nel pensiero unico, basato sul principio che l’espressione della vita ruota solo attorno ad un specie, la specie del Caucaso –LORO-. Un ragionamento totalmente egocentrico e di esclusione.
 

America Latina, richiede un altro approccio, orientato alla crescita responsabile e multispecie. Ma per andare in questa direzione, dobbiamo iniziare la costruzione di un nuovo discorso o riflessione su tematiche ambientali, sulla base della nostra realtà. Perché fino ad ora, non siamo stati assertivi nelle soluzioni dei nostri problemi ambientali, perché la nostra logica per l’analisi è supportata dalla struttura concettuale di altre realtà ambientali.

Mi avvalo di una analogia musicale, per spiegarmi meglio. La musica fino alla metà del secolo XIX, non poteva che scriversi, sul concetto di ritmo binario (2/4, 4/4) che vengono utilizzati in marce militari o ternari (3/4) che sono utilizzati in valzer Viennesi, tra gli altri. Data l’incapacità di scrivere, in queste categorie binarie e ternarie questi ritmi latini e/o africani, sono stati ripensati e sono stati creati i ritmi composti (5/8, 6/8, 7/8, 10/8, 11/8 … 17/8), che non è oltre che la somma o combinazione di diversi modi di ritmi binari e ternari, e d’allora è che hanno imparato a conoscere i nostri ritmi in tutto il mondo. Lo stesso accade quando si cerca di analizzare la realtà ambientale in America Latina partendo dai “ritmi marziali viennese”.

 
Nell’interesse di contribuire alla costruzione di concetti che permettono di dare un supporto teorico linguistico al discorso ambientale latino-americano e per potere cosí sviluppare gli strumenti di analisi necessari per la diagnosi e la ricerca di Ecosoluzioni, lascio alla discrezione del lettore, dieci concetti per il nuovo glossario ambientale. Ecco i dieci concetti.

  1. Ambientalista Azurro: Denominazione tecnica del colore del pianeta Terra vista dallo spazio.
  2. Ecosoluzione: strategie per affrontare con successo le azioni per proteggere le specie e il recupero di spazi distrutti.
  3. Crescita responsabile: è la capacità dei popoli amerindi, africani e asiatici per soddisfare le loro esigenze di consumo, da una visione biogenerazionale.
  4. Biogenerazione: è il diritto naturale che hanno tutte le specie di alungare la loro esistenza futura nelle stesse condizioni che hanno nel presente.
  5. Crescita Responsabile Biogenerazionale: è La capacità dei popoli amerindi, africani e asiatici per soddisfare le loro esigenze di consumo senza compromettere il futuro di tutte le specie che interagiscono in queste comunità. Questo concetto nasce in contrasto con il concetto di Sviluppo Sostenibile creati dai pensatori dei paesi sviluppati per esprimere il loro bisogno di controllare il loro consumo, con lo scopo di garantire alle sue future generazioni di continuare a sfruttare la stessa ricchezza e le risorse che attualmente ottengono dai territori dell’America Latina, Africa e Asia.
  6. Iberoambientalisti: I cittadini di lingua spagnola che difendono i diritti naturali, presenti e futuri di tutte le specie che abitano il pianeta.
  7. Latinoambientalisti: I cittadini di subcontinente latino-americano che difendono i diritti naturali, presenti e futuri di tutte le specie che interagiscono nella loro comunità o ecosistema.
  8. Atmosfere intervenute: sono le alterazioni che si verificano nell’atmosfera del continente latino-americano a causa delle emissioni eccessive e continuo tossiche prodotte nelle loro città.
  9. Mexatmosfera: È l’intervento più aggressivo dell’atmosfera che ha il subcontinente americano in una città. Città del Messico, per la sua condizione geografica di valle intrappolati tra le montagna, ha un inquinamento fotochimico che colpisce il 80% della popolazione, con livelli di ozono sopra 0,30 ppm con particelle in sospensione di 10 micron.
  10. Desertificazione Amazonica: Processo di desertificazione senza precedenti che si verifica in Amazzonia a causa della predazione, la deforestazione, la biopirateria e l’incendio di alberi.
 
 
L’Amazzonia è il polmone del mondo, con la più grande foresta pluviale, il fiume più lungo, il flusso d’acqua potabile più grande del mondo e la più grande diversità di fauna e flora. L’impatto della desertificazione dell’Amazzonia è molto più che la generazione di terre secche e aride. E il più grande crimine  generazionale della vita planetaria.

Lenin Cardozo | ANCA24 – Hugo E. Méndez U. | ANCA24 Italia.

1 comentario:

  1. BELLISSIMO! CONDIVIDO, per favore dimmi se c'è una versione di questo post in spagnolo, grazie.

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