Centinaia
di ambientalisti provenienti dai comuni di Rosario Perijá, Machiques e
Jesús Enrique Lossada si sono aderiti alla marcia svoltasi a Villa del
Rosario, per fornire appoggio alle azioni intraprese dal Governo
Bolivariano del Zulia e il Ministero del Potere Popolare per l’Ambiente,
con lo scopo di vietare la coltivazione di taro e fermare l’ecocidio
comesso, senza precedenti, nella Sierra di Perijá che fino ad oggi ha
devastato più di 2.000 ettari di foresta.
L’attività è stata condotta dagli
ambientalisti, il sindaco del comune di Rosario Perijá, Olegario
Martínez; rappresentanti del Ministero dell’Ambiente, della Segretaria
dell’Ambiente del Governo Regionale e membri dell’Ufficio Comunale, chi
camminarono da Piazza dello Studente alla sede del Comune, dove si è
svolto un atto di riflessione sui danni causati nella Sierra di Perijá
dai «malangueros», favoriti dalle multinazionali impegnata nella
produzione di patatine fritte fatte di taro, che è una merce di molto
basso costo.
Allo stesso modo si sono materializzati espressioni di sostegno e di impegno per la conservazione della Serrania Perijanera ed impedire qualsiasi attività di disboscamento indiscriminato, la bruciatura e la deforestazione.
Il sindaco Olegario Martínez ha detto
come “il governo, come il popolo e come la comunità” stanno facendo una
chiamata alla coscienza di fermare l’azione ecocida contro ila Sierra di
Perijá che hanno portato a diminuire il volume della falda acquifera.
Allo stesso modo, il governo di Rosario di Perijá ha emanato un decreto
che sarà presentato al Comune con lo scopo di intraprendere azioni che
limitano la coltivazione della Malanga in questa giurisdizione.
Questa iniziativa è un evento senza
precedenti che si terrà presso l’epicentro della subregione Perijá, al
fine di facilitare una riflessione collettiva di un problema molto
complesso. La Sierra di Perijá è l’unico patrimonio forestale dello
stato in cui la conservazione delle foreste è una questione di massima
priorità.
Il Zulia è lo stato di più siccità,
perché è lo stato con meno foreste, da cui nascono le pozze d’acqua e i
fiumi. Marciamo per fermare la deforestazione e vengano rimossi le
colture che generano danni ai suoli e che ci hanno portato a situazioni
che affrontiamo oggi, dove i serbatoi potrebbero ridurre le loro
capacità a livelli allarmanti, a causa della siccità di affronta la
regione.
Di fronte alle attività irregolari che minacciano il patrimonio naturale dello Stato, la legge sarà applicata in tutto il suo rigore, con il supporto delle forze militari con lo scopo di confiscare la produzione di malanga ed impedire e di evitare un ulteriore spargimento della coltivazione nella Sierra di Perijá e altre aree della regione, hanno sottolineato le autorità presenti alla marcia.
Lenin Cardozo, ambientalista venezuelano | ANCA24 – Fanny Reyes – giornalista ambientalista venezuelana | Hugo E. Méndez U., giornalista ambientalista venezuelano | ANCA24 Italia
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